A cura di:
Sandy Mohamed,Chiara
Boschian-Pest,Sofia Rothe (2D)
Il giorno mercoledì
30 gennaio le classi 2D e 2B si sono recate alla biblioteca Cassina Anna, inaugurata
nel 1994 a Bruzzano. Abbiamo partecipato al progetto “Contro la mafia sempre” (100 minuti per capire la mafia), in cui
per prima cosa ci hanno spiegato il significato della parola “omertà”
cioè quel termine che definisce coloro che, davanti ad un atto mafioso, fanno
finta di non aver sentito e visto niente.
La mafia nasce già
con i pirati quando sulle navi lo scorbuto (malattia che si combatte con le
vitamine presenti negli agrumi) colpiva la ciurma portando numerose vittime.
Per questo veniva chiesto loro del denaro in cambio di acqua che serviva per
innaffiare le piante di agrumi.
In seguito ci
hanno parlato delle armi che abbiamo a disposizione per combattere la mafia:
BOCCA, OCCHI, ORECCHIE.
Roberto Saviano,scrittore
e giornalista, autore del libro
intitolato “Gomorra” in cui mise i
dati della mafia e dei mafiosi che lui conosceva dicendo nomi e cognomi. Attualmente é costretto a vivere sotto
protezione in Svizzera. Nel 2008 sei
premi nobel (Rita Levi Montalcini,
Michail Gorbacev, Dario Fo, Gunter Grass, OrhanPamuk e Desmond Tutu) si schierano tutti a favore di Saviano.
Tra i personaggi
principali che hanno combattuto e sono rimasti vittime della mafia ricordiamo:
-
Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino i due
magistrati che morirono uccisi dai mafiosi perchè erano troppo informati e
pericolosi per la mafia
Rita
Atria, una ragazzina di famiglia mafiosa che,
sentendosi in pericolo, andò dalla polizia denunciando il padre e il fratello. In
seguito le venne cambiata l’identità e la residenza per questioni di sicurezza.
Infine, sentendosi depressa e sola, dopo la morte di Paolo Borsellino si
suicidò. Dalla sua famiglia é stata disconosciuta, morta da “infame traditrice”.
-
Peppino
Impastato: contrario alla mafia creò una piccola
radio in cui, con ironia, prese in giro i mafiosi. La sua morte avvenne, come
si pensava inizialmente, per un
incidente ma la madre e il fratello, sapendo che era morto per mano mafiosa, fecero
riaprire le indagini.
Durante l’incontro ci hanno parlato anche di alcuni
libri tra cui:
Alcuni libri tra quelli segnalati:
-La mafia fa
schifo: lettere di ragazzi da un
paese che non si rassegna/N.Gratteri
-La mafia
spiegata ai ragazzi/A.Nicaso
-Per questo
mi chiamo Giovanni / L.Garlando
-Gomorra
/R.Saviano
Inoltre ci hanno
consigliato e mostrato alcuni spezzoni di film tra cui:
- un’intervista
a Giovanni Falcone e la canzone dei Dinastia “Chi gliel’ha fatto fare” di cui riportiamo il testo molto significativo.
Oh
Quando è successo ero ancora un bambino
in tele cantava il nome di Borsellino
sono sincero, non che mi interessasse il perchè di quel minuto di silenzio fatto in classe,
non sapevo cosa fosse un magistrato
tanto meno una strage di stato
non sapevo cosa fosse una cosca
tanto meno cosa fosse Cosa Nostra.
La prima volta che vidi un film su Falcone volli subito sapere di più su quest'eroe,
comprai un libro, parlava della sua vita,
mi appassionai alle sue gesta riga dopo riga.
Cosa l'avesse spinto a farlo io non lo capivo
poi vidi gli occhi spensierati di un bambino
e posso dire che a distanza di vent'anni
ho compreso le speranze di Giovanni.
RIT.
E se ti chiederai chi gliel'ha fatto fare
tu guarda il sole, poi guarda il mare
e se non trovi la risposta che cercavi
guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani (x2)
Voglio un'Italia che ricordi queste due persone
voglio un'Italia che ci insegni che cos'è l'amore,
la mia generazione farà la differenza
se debelleremo l'ignoranza con la conoscenza
Sapete chi ha dato la vita per la libertà?
Falcone, Borsellino, Chinnici, Cassarà
in passato Don Puglisi, Dalla Chiesa.
E in comune hanno una coscienza e l'onestà come pretesa.
Voglio un futuro dove farmi una famiglia,
dove essere orgoglioso d'esser nato giù in Sicilia.
La terra di persone grandi quanto lo stivale
dov'è nata la speranza che in fondo si può cambiare
dove c'è chi è morto per lasciare in vita un ideale
per svegliare una coscienza, ridarci una morale
qua chi ha paura muore ogni giorno,
con il loro esempio, io me lo ricordo.
RIT.
E se ti chiederai chi gliel'ha fatto fare
tu guarda il sole, poi guarda il mare
e se non trovi la risposta che cercavi
guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani (x4)
Quando è successo ero ancora un bambino
in tele cantava il nome di Borsellino
sono sincero, non che mi interessasse il perchè di quel minuto di silenzio fatto in classe,
non sapevo cosa fosse un magistrato
tanto meno una strage di stato
non sapevo cosa fosse una cosca
tanto meno cosa fosse Cosa Nostra.
La prima volta che vidi un film su Falcone volli subito sapere di più su quest'eroe,
comprai un libro, parlava della sua vita,
mi appassionai alle sue gesta riga dopo riga.
Cosa l'avesse spinto a farlo io non lo capivo
poi vidi gli occhi spensierati di un bambino
e posso dire che a distanza di vent'anni
ho compreso le speranze di Giovanni.
RIT.
E se ti chiederai chi gliel'ha fatto fare
tu guarda il sole, poi guarda il mare
e se non trovi la risposta che cercavi
guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani (x2)
Voglio un'Italia che ricordi queste due persone
voglio un'Italia che ci insegni che cos'è l'amore,
la mia generazione farà la differenza
se debelleremo l'ignoranza con la conoscenza
Sapete chi ha dato la vita per la libertà?
Falcone, Borsellino, Chinnici, Cassarà
in passato Don Puglisi, Dalla Chiesa.
E in comune hanno una coscienza e l'onestà come pretesa.
Voglio un futuro dove farmi una famiglia,
dove essere orgoglioso d'esser nato giù in Sicilia.
La terra di persone grandi quanto lo stivale
dov'è nata la speranza che in fondo si può cambiare
dove c'è chi è morto per lasciare in vita un ideale
per svegliare una coscienza, ridarci una morale
qua chi ha paura muore ogni giorno,
con il loro esempio, io me lo ricordo.
RIT.
E se ti chiederai chi gliel'ha fatto fare
tu guarda il sole, poi guarda il mare
e se non trovi la risposta che cercavi
guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani (x4)
-La mafia
uccide solo d’estate
- “Io ricordo”
. Questo è uno dei film documentario di cui ci hanno fatto vedere degli
spezzoni tra cui una scena in cui il padre spiega a Giovannino, usando come
metafora il carciofo.
“Cosca” in siciliano indica il “torso”, la parte interna e nascosta del carciofo, protetta da foglie
spinose. La composizione del carciofo rappresenta la coesione, la compattezza,
la solidità della cosca mafiosa, nella quale ognuno svolge un compito preciso.
C’é chi da ordini e chiobbedisce, chi amministra i soldi e chi si occua dell’assistenza
alle famigie dei carcerati. La cosca ha le sue regole, il suo codice, il suo
diritto, le sue istituzioni...
Nell’Ottocento
alle origini della mafia, il sistema economico della Sicilia é basato sullo
sfruttamento delle coltivazioni intensive di agrumi, per lo più alberi di
limoni, e del latifondo...Anche il sistema economico ha uno sviluppo verticale
simile a una piramide con al vertice il proprietario terriero e alla base i
braccianti che lavorano direttamente la terra. Tra il proprietario e i
braccianti c’é un livello intermedio che comprendegabellotti e campieri. I
primi controllano l’andamento dei lavori, la quantità e la qulità dei raccolti,
la riscossione degli affitti o gabelle mentre i campieri garantiscono l’ordine,
tenendo sotto controllo braccianti e contadini poveri. Su un modello quasi
simile é strutturata anche la cosca. Al vertice, anziché il proprietario, c’é
il boss che si serve di uomini di provata fiducia ed esperienza per gestire i
picciotti, i quli, come i campieri, sfruttano chi lavora e produce.”
Tratto dal libro:
A.Nicaso, La mafia spiegata ai ragazzi, ed. Mondadori
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