lunedì 24 febbraio 2014
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mercoledì 19 febbraio 2014
PER RICORDARE MADIBA
Sophie presenta Mandela
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Mandela- Sophie 's presentation
Nithya presenta N. Mandela
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N. Mandela - Presentazione
Roberto presenta N. Mandela
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Mandela - Roberto's Presentation
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Mandela- Sophie 's presentation
Nithya presenta N. Mandela
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N. Mandela - Presentazione
Roberto presenta N. Mandela
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Mandela - Roberto's Presentation
“I
learned that courage was not the absence of fear,
but
the triumph over it. I felt fear myself more times than
I
can remember, but I hid it behind a mask of boldness.
The
brave man is not he who does not feel afraid,
but
he who conquers that fear.”
From Mandela’s 1994 autobiography: Long Walk to
Freedom
Published by Little Brown and Co
martedì 18 febbraio 2014
domenica 16 febbraio 2014
LETTERA AD UN PROFESSORE
(1809-1865 – 16° Presidente degli Stati Uniti, primo repubblicano)
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LETTERA
DI ABRAMO LINCOLN
AL
PROFESSORE DI SUO FIGLIO
Caro professore,
insegni al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c'è un eroe, per ogni egoista c'è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e gli faccia capire che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso.
Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma gli conceda anche il tempo per distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e gli faccia imparare a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e lo esorti a combattere anche da solo contro tutti, quando è convinto di aver ragione. Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio.
Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore e gli insegni ad avere fiducia anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro.
insegni al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c'è un eroe, per ogni egoista c'è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e gli faccia capire che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso.
Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma gli conceda anche il tempo per distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e gli faccia imparare a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e lo esorti a combattere anche da solo contro tutti, quando è convinto di aver ragione. Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio.
Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore e gli insegni ad avere fiducia anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro.
LEONARDO DA VINCI
II B - RICERCA SU LEONARDO DA VINCI
Diana Novelletto Sofia
Ronchetti
Leonardo da Vinci (1452-1519). Pittore, architetto,
scienziato. Come pittore creò una tecnica nuova, come scienziato compì
fondamentali ricerche, che fecero di lui un precursore della moderna
tecnologia. Ancora oggi è considerato uno dei più grandi geni dell’umanità.
Autoritratto (1513 circa)
La vita
Nel 1452 nacque Leonardo a Vinci, un villaggio fortificato
nel territorio di Firenze. Figlio illegittimo di ser Piero, notaio e di
Caterina, contadina. All’età di cinque anni fu tolto dalle cure della madre,
per essere allevato nella casa dei nonni paterni. Suo nonno gli insegnò a
leggere e a scrivere. Leonardo fu riconosciuto anche per la sua particolarità
di essere mancino e di scrivere da destra verso sinistra. Nel 1467 andò a
vivere con il padre, la matrigna e i fratellastri a Firenze.
Nel 1469 il padre lo condusse alla bottega di Andrea di
Verrocchio dove conobbe Sandro Botticelli, Lorenzo di Credi e il Perugino. Lì emersero le sue
doti artistiche.
Nel 1507 Leonardo lascia Firenze per andare a vivere a Milano
dove dipinse due celebri quadri : la Vergine delle rocce e Dama con l’
ermellino. Leonardo lascia Milano nel 1513 a causa dell’ invasione da parte dei
francesi. Da lì si reca a Roma dove emerge più che mai la sua passione per l’
anatomia. Comincia a dissezionare i cadaveri e per questo viene accusato di
stregoneria.
Nel 1516 si reca in Francia presso il castello di Cloux vicino ad Amboise, donatogli da
Francesco I, sono con lui i suoi discepoli fedeli: Francesco Melzi e il Salaino.
Leonardo muore a Cloux il 2 maggio 1519. Secondo il suo
desiderio è sepolto nella chiesa di San Fiorentino ad Amboise. Le sue spoglie
andranno disperse nella distruzione della chiesa, avvenuta nel 1808. Alla sua morte lasciò in eredità a
Francesco Melzi una mole immensa di manoscritti, in gran parte sotto forma di
appunti.
Se il lavoro di Leonardo fosse stato subito correttamente
interpretato, ordinato e divulgato, la civiltà sarebbe progredita ai livelli
attuali con alcuni secoli in anticipo.
Opere d’arte
Quando era a Milano
dipinse svariati quadri trai quali la Vergine
delle rocce e l’Ultima cena nel
refettorio di Santa Maria delle Grazie.
Leonardo da Vinci 1498
L’ ultima cena
La vergine delle rocce
La scena si svolge in un umido paesaggio roccioso in cui
dominano fiori e piante acquatiche, da lontano si intravede un corso d'acqua.
Al centro Maria allunga la mano destra a proteggere il piccolo san Giovanni in
preghiera, inginocchiato e rivolto a Gesù Bambino, che si trova più in basso, a
destra, in atto di benedirlo e con il corpo in torsione. Dietro di lui si trova
un angelo, con un vaporoso mantello rosso, che guarda direttamente verso lo
spettatore con un lieve sorriso, coinvolgendolo nella rappresentazione, e con
la mano destra indica il Battista, rinviando lo sguardo verso il punto di partenza
in una carambola di linee di forza. La mano sinistra di Maria si protende in
avanti come a proteggere il figlio, con un forte scorcio.
La Gioconda
Leonardo da vinci nel 1503 ricevette l’ ordine di fare un
ritratto a Isabella d’ Este
moglie di Francesco del Giocondo ma non lo consegnò mai al suo
committente. Lo porterà sempre con sé ritoccandolo e perfezionandolo per tutto
il resto della sua vita.
La Gioconda 1503-1506
I mestieri di Leonardo
Nel 1486 Leonardo aveva espresso la sua fede nella
possibilità del volo umano che rimase immutata per tutta la sua vita.
Ideò numerosi progetti, alcuni di essi, come la macchina volante,
furono solamente prototipi. Alcune di queste, mosse da motori o realizzate con
nuovi materiali sintetici, oggi funzionerebbero egregiamente. Ma nel ‘500
tentare il volo umano con una delle sue macchine era un impresa pericolosa.
Molti tentarono ugualmente, tra questi anche Zoroastro, l’artigiano amico di
Leonardo.
Leonardo è conosciuto soprattutto per i suoi dipinti, per i
suoi studi sul volo, probabilmente molto meno per le numerose altre cose in cui
è stato invece un vero precursore, come ad esempio nel campo della geologia. È stato tra i primi, infatti,
a capire che cos'erano i fossili, e perché si trovavano fossili marini in cima
alle montagne.
Il contributo di Leonardo a quasi tutte le discipline scientifiche fu
decisivo: anche in astronomia ebbe
intuizioni fondamentali, come sul calore del Sole, sullo scintillio delle stelle, sulla Terra, sulla Luna, sulla centralità del Sole, che ancora per tanti anni
avrebbe suscitato contrasti ed opposizioni.
L’ uomo vitruviano
La rappresentazione dell'uomo vitruviano con la sua corrispondenza tra
corpo umano e geometria da un lato alimentò riflessioni di teoria
dell'architettura, dall'altro, a posteriori, fu letta come simbolo
dell'umanesimo o per meglio dire, della centralità dell'uomo all'interno della
natura razionale o dell'armonia dell'universo espressa dalla geometria.
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