martedì 12 dicembre 2017

Minicorso sul linguaggio cinematografico (parte terza)


Sei un couch potato?

Il sonoro: in che modo la scelta delle musiche o l’uso delle voci (off e in) può cambiare il senso di una scena 



Si é concluso nel mese di novembre il minicorso sui linguaggi televisivi tenuto dal Prof. Grignaffini che ha visto la partecipazione di alcuni alunni delle classi seconde. Gli incontri si sono articolati su tre tematiche corrispondenti alle tre modalità  in cui avviene la costruzione del racconto audiovisivo:  

L’organizzazione del racconto audiovisivo e l’importanza del punto di vista: come si passa dal testo scritto (sceneggiatura) al testo filmico e come la scelta del punto di vista influenza il senso di quello che viene mostrato   

* Il montaggio: come la scelta di un’inquadratura o di un’altra e la loro messa in sequenza determina il senso del racconto  

* Il sonoro: in che modo la scelta delle musiche o l’uso delle voci (off e in) può cambiare il senso di una scena 

Relatore incontri: Prof. Grignaffini  esperto in linguaggi cinematografici e televisivi
Professori referenti: Mariella Amormino – Simonetta Crestani



di Alice Grignaffini e Anna Zaffaroni (2D)







Nel terzo incontro con il Prof. Giorgio Grignaffini abbiamo per prima cosa confrontato una scena tratta dalla sceneggiatura di una serie televisiva italiana, Benvenuti a tavola 2,  con la relativa la scena filmata. 


Abbiamo notato come nel passaggio dal testo scritto al video molte battute sono state modificate, pur non cambiando il senso della scena; inoltre come le didascalie delle scene (cioè le istruzioni contenute nella sceneggiatura su come devono essere realizzate le scene) sono state interpretate dalla regia con l’uso delle diverse inquadrature e dagli attori che, grazie alla loro bravura, sanno rendere al meglio le battute e il senso della storia.

Sempre nell’esempio della scena di ‘Benvenuti a tavola 2’ ci è stato mostrato quante e quali inquadrature servono per costruire una scena e come si fa a girare il ‘campo/controcampo’, cioè la tecnica di montaggio più usata per girare i dialoghi.



Abbiamo poi visto diversi esempi di inquadrature molto particolari, come ad esempio il cosiddetto ‘piano sequenza’ cioè un’intera scena girata con un’unica inquadratura, senza tagli: l’esempio era quello di un video musicale delle Spice Girls.



Un’altra scena molto particolare è quella finale del film ‘La doppia vita di Veronica’ in cui vediamo una cantante lirica che muore durante un concerto: l’inquadratura si chiama soggettiva e così noi vediamo attraverso la macchina da presa quello che vede la protagonista, ma in più vediamo anche la sua anima che dopo la morte vola via dal suo corpo.




La scena iniziale del film d’animazione ‘Cars’ è invece servita per mostrare come nei film a cartoni animati possono esserci delle inquadrature assolutamente impossibili da realizzare nella realtà come ad esempio delle inquadrature che seguono delle auto che corrono velocissime.




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