Nella
storiografia - purtroppo anche contemporanea - e nella manualistica
abbondano le ricostruzioni che trascurano il ruolo delle donne,
frequentemente sottovalutato o squalificato. È raro che una donna che
non fosse un’aristocratica, una principessa o una badessa, potesse avere
un ruolo significativo nello svolgersi di una vicenda degna di essere
tramandata, con significative eccezioni nella storia dei più recenti
moti rivoluzionari dei secoli a noi più vicini. Nel periodo della
guerra civile che portò alla nascita della nostra Repubblica, furono
donne di tutte le condizioni sociali, operaie e giovani studenti
diciassettenni come Tina Anselmi, con le loro biciclette e un coraggio
indomabile, a dare un contributo rilevante a una vicenda storica
cruciale come la lotta contro il nazifascismo, che dà origine - anche in
quanto mito fondativo - alla società italiana contemporanea.
A
Milano, città chiave della vicenda insurrezionale, si svolgono in questi
giorni iniziative che pongono a tema la partecipazione delle donne alla
Resistenza, le nostre Partigiane, cui non molto tempo fa è stata anche
intitolata una piazza.
Il percorso di rivalutazione del ruolo
femminile in quest’epoca storica è idealmente iniziato quest’anno in
occasione della Giornata della memoria con Valeria Palumbo - storica,
scrittrice e giornalista a noi molto cara - e il suo gruppo di attrici,
sostenute dal commovente contributo musicale dei ragazzi della scuola
media guidati dallo stimato collega Maurizio Disoteo. Una serata intensa
e commovente di cui sono state protagoniste le donne della nostra
stessa zona. Sono state raccontate, con documenti storici, cinque
giovani eroine che potrebbero essere letteralmente descritte come vicine
di casa: Jenide Russo abitava in via Paisiello 7 ed è stata arrestata
in Via Aselli. Concettina Principato era in via Gran Sasso e Alda Levi
Spinazzola in Viale Romagna, ma di lei vi parlerò in una puntata
speciale di Artediparte, perché merita - per motivi singolari - tutta
l’attenzione e la gratitudine delle donne milanesi.
Valeria
Palumbo ha ricordato e testimoniato la vita di cinque donne della
Resistenza, celebrandole con la parola e il canto, come sa fare lei,
nell’Auditorium di una scuola media di zona, la S. Caterina da Siena (V.
Monteverdi, 6), che ebbe un ruolo come deposito di munizioni in quei
giorni così bui e importanti. Ci ha fatto sentire i passi furtivi e
ansiosi di queste concittadine risuonare ancora nelle strade in cui
camminiamo libere e sicure grazie al loro sacrificio. La
ricostruzione storica in lei si fa sempre celebrazione - quasi
liturgica, sebbene in senso laico - di una parola condivisa in gangli
vitali della cultura e della memoria, come le biblioteche e le scuole, e
guarda alla costruzione della coscienza critica, soprattutto dedicata
alle e ai giovani.
Per l’8 marzo nell’Auditorium della Biblioteca
di zona in via Valvassori Peroni si è svolto poi, con il contributo
delle musiche di Andrea Labanca, un reading di e con Livia Grossi
su due storie femminili di Resistenza, a cura dell’associazione Drago
Verde. Nella stessa data al Museo del Fumetto è stato proiettato un
documentario del 2009 realizzato da Alessia Proietti e Giuditta
Pellegrini dal titolo Bandite che ha inaugurato l’esposizione di Bruna e Adele 70 anni dopo, una graphic novel in sessanta tavole di Reno Ammendolea con la collaborazione di Marsia Modola, e la mostra Donne Resistenti - ieri e oggi, organizzata dall’UDI di Reggio Calabria. Entrambi al WOW Spazio Fumetto di Viale Campania in questi giorni.
Importanti esempi di una stagione complessiva di rivalutazione del contributo femminile alla storia della nostra città? Lo speriamo, e ci auguriamo possa estendersi ad altri ambiti ed epoche storiche.
E
ancora, lunedì 9 marzo, in una sala affollatissima di giovani, attrici e
donne con ruoli e competenze politiche e culturali diverse - davvero
bravissime nella lettura Francesca Balzani, assessora al bilancio, e
Francesca Zajczyk, delegata alle PO - hanno dato voce, con semplicità
ed efficacia, agli scritti di donne del recente passato e di oggi che
possono essere definite in molti sensi “resistenti”. I loro testi sono risuonati fra di noi, onorando le donne che hanno fatto o stanno facendo la storia del mondo. Come
ci ha ricordato Arianna Censi, segretaria del Pd per Milano città
metropolitana, è solo nella memoria dei valori che è possibile sentirsi e
costituirsi come comunità. Comunità di donne e di uomini insieme. Siamo
davvero felici che le giovani donne di oggi possano trovare, in
occasioni come queste, figure femminili in cui rispecchiarsi con dignità
e, come vedrete, con così grande emozione. La serata, parte di un
calendario molto fitto di appuntamenti, che vi invitiamo a seguire sul
sito in calce, celebra il settantesimo della liberazione con metodi
innovativi di finanziamento e progettazione, e iniziative dal sapore
nuovo: interessanti i tour nei luoghi della Milano della Resistenza, il
29 marzo e l’11 aprile, e il trekking nelle montagne lecchesi sulle orme della Brigata Rosselli per sabato e domenica 18 e 19 aprile.
Vi segnaliamo anche il 19 marzo presso lo spazio SEicentro (via Savona 99) alle ore 18, l’inaugurazione della mostra La resistenza è donna, dedicata a Bianca Orsi, scultrice nata nel 1915, medaglia di bronzo delle Brigate Garibaldi, visitabile fino al 31 marzo.
Alle
nostre care lettrici, soprattutto alle più giovani, dedichiamo in
particolare uno stralcio della più toccante delle letture del 9 marzo,
dedicata alle donne della Resistenza. Ma vi consigliamo di leggere
integralmente la lettera che abbiamo trovato sul sito di Radio3, a questo link.
Miei cari genitori,
(…) mi separo da
voi, vi saluto, vi amo. Non piangete, io non piango. Me ne vado senza
lamenti, senza convulse paure, senza dolore. (…) Sono stata a passeggio,
all’aria satura del fluido della primavera, del tepore; splendore,
profumi e ricordi. La poesia delle cose di ogni giorno toccava, con fare
tiepido e gradevole, il nervo nudo dell’anima. Profumo di patate
bollite, fumo e rumore di cucchiai, uccelli, firmamento. La vita. La
vita col suo battito quotidiano. Amatela, amatevi, imparate l’amore,
difendete l’amore, propagate l’amore. Che sentiate, come me, la bellezza
dei suoi doni naturali, questo desidero! Che riusciate a prendere e
propagare!
Marie Kuderikova, decapitata a 22 anni e due giorni.
A tutte noi l’augurio di buona - amorosa e vera! - Primavera.
Loredana Metta lartediparte@gmail.com
Il sito delle manifestazioni del Partito Democratico, Bella ciao Milano, contiene documentazione storiografica e fotografie d’epoca. Una pagina del sito riporta il programma delle prossime iniziative.
Tags: antifascismo, donne, lotta, partigiane |
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