Appunti di viaggio...
di Alice Introzzi
Giovedì 22
Novembre siamo andati a visitare Monza. La mattina è incominciata così: verso
le 8:20 ci siamo incamminati verso la
Stazione Centrale. Abbiamo preso il treno alle 9:04 e alle 9:20 eravamo
già arrivati!
Abbiamo incontrato la nostra guida che ci ha spiegato brevemente
la leggenda della storia di Monza. La regina
Teodolinda era a fare una battuta di caccia vicino a Milano, dove adesso c’é Monza ma dove
prima c’erano numerose foreste. Si era
sentita stanca e si era sdraiata a
riposare. In sogno le era apparsa una colomba
che le aveva detto “MODO”(ora) e la regina aveva risposto “ETIAM”(d’accordo). Da
qui è poi derivata la parola Monza: MODO
ETIAM (questo breve scambio di battute simboleggia la conversione di
Teodolinda,quindi anche dei Longobardi, al Cristianesimo Cattolico).
In quel punto la regina fece
costruire il Duomo che è stato distrutto innumerevoli volte ma che è la base di
quello che vediamo noi oggi. Poi abbiamo visitato il centro storico di
Monza e abbiamo visto alcuni edifici
antichi come la Chiesa di Santa Maria in strada. Abbiamo osservato anche il
fiume che attraversa Monza,il Lambro. All’epoca
dei Longobardi era largo circa 70 m. mentre ora ne misura solo 30.
Successivamente
siamo andati a visitare il Duomo e il Tesoro di Monza. Abbiamo visto oggetti in
oro molto preziosi come la copertina ( in oro e pietre preziose) del Vangelo e
la chioccia di Teodolinda.
Poi siamo andati in Duomo, dove la guida ha aperto
una cappella affrescata con la storia di Teodolinda. In alcuni punti
è presente la foglia d’oro o d’argento,ma quest’ultima si è ossidata. In questa
cappella c’è un altare con dentro una cassaforte che contiene la Corona
Ferrea,la corona di Teodolinda. Molti credono
che la struttura interna della corona sia fatta con un chiodo della
Croce di Cristo,ma questo non è
totalmente vero. La corona, infatti, è
molto piccola, formata da sei placche d’oro ma si pensa che prima
fossero otto. Si suppone che le due
parti mancanti fossero collegate da un archetto
di ferro(di cui gli scienziati hanno rinvenuto le tracce) che poteva essere
veramente il chiodo della Croce di Cristo ma purtroppo é stato rubato .La
storia del furto è quasi del tutto
certa perché sulla corona si
alternano pietre preziose e disegni e a
un certo punto ci sono due file di pietre vicine e dal lato opposto si vede che
le placche non combaciano perfettamente.
Mi ha
colpito molto il fatto che nonostante
i furti e i danneggiamenti è
possibile osservare la Corona Ferrea così ben conservata ancora oggi dopo quasi
1500 anni.
di Maddalena De Nisi
Era una giornata nuvolosa ma ero molto contenta di scoprire
una nuova città.La guida ci ha accompagnati alla chiesa di Santa Maria in
Strada nel centro storico. Ciò che mi ha colpito di più è stato il rosone sulla
facciata.Da lí ci siamo diretti ai portici dell’arengario la guida ci
ha raccontato che una volta i cittadini venivano avvisati con il suono di una campana per ripararsi
dall’arrivo dei nubifragi.La tappa seguente era quella che aspettavo di più…
Arrivati al museo abbiamo posato gli zaini negli armadietti. La prima cosa che ho visto e mi ha anche colpito molto è
stata la croce che pendeva dall’alto e il pavone che è il simbolo
dell’immortalità.
Dopo di che siamo arrivati in una stanza dove c’erano tutti gli oggetti dorati e a me sono piaciuti molto il calice e il ventaglio di Teodolinda. Il calice era fatto di zaffiro ed era di un blu molto intenso. La corona ferrea è un gioiello fantastico appena la vedi ti
si illumina la mente.E’ un peccato che abbiano perso due pezzi però è lo stesso
bella, ha quei bellissimi gioielli attorno che la fanno brillare di più.
Dopo di che siamo arrivati in una stanza dove c’erano tutti gli oggetti dorati e a me sono piaciuti molto il calice e il ventaglio di Teodolinda. Il calice era fatto di zaffiro ed era di un blu molto intenso.
di Silvia Catanese
Giovedì 22 novembre 2018 io e i miei compagni di classe, accompagnati da alcuni professori, abbiamo fatto una gita a Monza che è stata molto bella.
Abbiamo visto tante cose
che non conoscevo; le guide turistiche che ci hanno accompagnato sono state
molto brave e gentili e hanno e hanno avuto molta pazienza con noi ragazzi che
facevamo confusione.
Mi è piaciuta molto la visita
alla cappella che ha i muri decorati
con scene che ritraggono
la regina Teodolinda.
Quando, ad un certo
punto, ci hanno mostrato la corona ferrea
tirandola fuori dalla teca, mi sono
emozionata: era stupenda e
tutta d’oro.
Nella cappella, in alto,
c’era un sole con i raggi e tutti i disegni
erano composti dall’alto
verso il basso e rappresentava scene
storiche della vita
della regina Longobarda.
La guida ci ha detto che
questo museo è stato costruito 50 anni
fa.
Mi sono piaciute anche
la scatola d’oro che contiene un dente,
che secondo la
tradizione dà molto coraggio, la chioccia di
Teodolinda, anch’essa
dorata e il pettine di Teodolinda che mi
ha fatto immaginare la
Regina mentre lo usava per pettinarsi.
In un’altra sala abbiamo
ammirato una pagina di un libro scritto
a mano che, per la perfezione della scrittura
sembrava
stampato; la magia
offerta di questo libro racconta della
colomba che parla con
Teodorico.
Prima di entrare nel museo
la guida ci ha mostrato l’arengario
da cui il re avvisava i
cittadini che era successo qualcosa. Questo avviso veniva proclamato dal pulpito proprio come in una chiesa ma sotto aveva i portici per ripararsi dalla pioggia.
Quando siamo rientrati a
Milano ero un po’ stanca, ma molto contenta e soddisfatta per l’esperienza
vissuta insieme ai miei compagni.
E’ stata una bellissima
gita didattica!
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