di Lucia Squillace (2B)
Il giorno 19 maggio 2017 la II B, insieme alla II
A, si reca in gita presso la città di Verona, in Veneto. Dopo due ore di
viaggio giungiamo a destinazione. Ci rechiamo nella piazza di San Zeno dove
facciamo la conoscenza della nostra guida e visitiamo l’omonima chiesa che si presenta con il bellissimo protiro.
La chiesa è divisa in tre parti: una parte dove la plebe nei giorni di festa poteva venire ad ascoltare la messa, una parte dove i monaci Benedettini (costruttori della chiesa) officiavano la messa e infine la cripta. Mi ha colpito il fatto che la parte con l’abside è divisa dalla parte riservata alla plebe da un muro con raffigurati sopra gli apostoli: ho trovato la cosa incomprensibile se penso che i monaci sono quelli che hanno deciso di dedicare la loro vita a Gesù e di seguire tutti gli insegnamenti di Cristo, e che Gesù ha predicato l’amore per il prossimo e che tutti gli uomini sono uguali… Com’è possibile che questi abbiano avuto la “bellissima” idea di separare l’altare dalla “parte della plebe”. Dei veri geni!
Dopo aver visitato la cripta contenente le
reliquie di San Zeno e il giardino interno usciamo dalla chiesa e ci dirigiamo
verso il centro della città fermandoci di tanto in tanto per ascoltare la
storia di alcuni antichi monumenti. Verso mezzogiorno ci sediamo sotto un
portico per mangiare mentre la guida continua a raccontare la storia della
città e quella di Romeo e Giulietta: anche se le due famiglie di Montecchi e
Capuleti sono esistite storicamente, non esistono prove della reale esistenza
di Romeo e Giulietta, la storia è stata diffusa ed esagerata per incrementare
il turismo.
Dopo mangiato ci dirigiamo verso Piazza delle
Erbe, la piazza più famosa di Verona, dove ci fermiamo per circa un quarto
d’ora a girare tra le bancarelle. Dopo aver visitato il balcone di Giulietta e
l’arena di Verona e aver ascoltato le rispettive spiegazioni al riguardo, lasciamo Verona
per dirigerci al parco Sigurtà, a mezzora circa di autobus da Verona.
Lì dovevamo
fare un’attività di orienteering, ovvero la guida ci segnava dei punti su una
cartina e noi dovevamo raggiungerli e fotografarli come prova, ma le instabili
condizioni meteorologiche non ce l’hanno permesso, quindi non abbiamo corso per
il parco come previsto alla ricerca di tutti i punti ma ne abbiamo cercati solo
alcuni (labirinto incluso) situati non troppo lontano da dove stava la guida.Nel
parco infatti c’era anche un labirinto e
ci hanno fatto entrare a gruppi di minimo tre persone perché se anche nessuno
c’era mai morto, le siepi erano piuttosto alte e qualcuno avrebbe potuto
sentirsi a disagio.
Dopo un po’ che eravamo dentro e già non si riusciva a trovare più l’uscita, qualcuno "sclerava" e i gruppi formati all’inizio cambiavano perché tutti cercavano di raggiungere i propri amici e di uscire. Alla fine sono ovviamente usciti tutti. Poco prima dipartire una bella e divertente pausa relax ci ha consentito anche di correre a piedi nudi sull’erba bagnata dopo di che siamo risaliti in autobus e tornati contenti e soddisfatti a Milano.
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