Mimmo Paladino, Porta d'Europa
La “Porta d’Europa” è un'opera realizzato da Mimmo Paladino e
installato nel 2008 a Lampedusa per ricordare le migliaia di migranti che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. E'
un monumento di quasi cinque metri di altezza e di tre metri di
larghezza, realizzato in ceramica refrattaria e ferro zincato,
inaugurato il 28 giugno 2008.
Il simbolo utilizzato – una porta – può apparire beffardo e fuori posto, con il suo richiamo all’idea di apertura e accoglienza, nel luogo in cui tanti non sono mai riusciti ad arrivare o sono arrivati solo da morti, e in cui tanti altri hanno subito violenze e abusi o sono stati imbarcati a forza su aerei che li hanno riportati in Libia o in Tunisia.
Il simbolo utilizzato – una porta – può apparire beffardo e fuori posto, con il suo richiamo all’idea di apertura e accoglienza, nel luogo in cui tanti non sono mai riusciti ad arrivare o sono arrivati solo da morti, e in cui tanti altri hanno subito violenze e abusi o sono stati imbarcati a forza su aerei che li hanno riportati in Libia o in Tunisia.
Fabio Mauri, Il muro del pianto
Il Muro del Pianto,
presentato nel 1993 alla XLV Biennale di Vanezia, è un muro di quattro
metri, composto da una catasta di valigie di cuoio, di legno, di varie
dimensioni, simbolo della divisione del mondo, dell’esilio, della fuga,
dell’esodo forzato. Le valigie del Muro Occidentale o del Pianto sono il bagaglio di immigrati o emigranti di tutti i tipi, dalle vittime dell’Olocausto ai moderni migranti.
Nella parte anteriore, le valigie compongono una struttura
architettonica armonica e regolare, il retro, invece, è mosso, molto
plastico, le valigie creano una serie di dislivelli, come accade nella
natura umana.
Fabio Mauri, Il muto del pianto. Retro |
Dal Corriere della sera
I muri del mondo
Il muro tra Ungheria e Croazia
per fermare i migranti dal sud
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