Dal Progetto “Libera” in ricordo di tutte le vittime
della mafia.
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni
volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola".
di
Giovanni Falcone
Che cos'è la mafia?
La mafia è
un' organizzazione criminale, estesa in tutto il mondo, con origine in Sicilia.
"La mafia è un fatto umano, e come tutti i
fatti umani, ha un inizio e avrà anche una fine".
Questa è una
delle celebri frasi di Giovanni Falcone, uno degli "eroi" dei nostri tempi.
La mafia è un
fenomeno terribilmente serio e molto grave, che va assolutamente combattuto.
Ormai è un
fenomeno che si sta allargando anche tra i giovani, come i bulli che danno
fastidio agli altri ragazzi come se fosse un'abitudine, un fatto quotidiano e,
soprattutto, un fatto normale.
È un po'
questo il principio della mafia.
Giovanni
descrive la mafia come: "Mostro a
tante teste". Perché così?
Sicuramente
la mafia non ha un solo "leader",
ma tanti capi, questo è uno dei loro punti di forza, perché non basta tagliare
una testa per sconfiggerlo, ma tutte quante.
La mafia
ovviamente non si fermerà da sola, con il passare degli anni, ma con la forza,
il coraggio e la determinazione di persone come Giovanni Falcone, persone che sono disposte a sacrificare la loro
vita, combattendo per la libertà.
Giovanni non
combatte da solo, mette in piedi una squadra: il "Pool Antimafia", formato da: Giovanni Falcone, Rocco Chinnici,
Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta e Giovanni Barrile.
La battaglia
del giudice Giovanni Falcone termina
il 23 Maggio 1992 con la strage di Capaci in cui persero la vita lui, la moglie e tre
ragazzi della scorta,Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
"Avete chiuso cinque bocche, ne avete aperte
cinquanta milioni",
questa la frase della moglie dell’agente Vito
Schifani ai funerali di Stato, rivolta ai mafiosi presenti.
"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha
paura muore una volta sola".
Queste furono le parole del giudice Paolo Borsellino circa un mese dopo la
strage.
La battaglia
del giudice Borsellino si conclude il
19 Luglio 1992 con la strage di Via D' Amelio, un’autobomba uccise lui e i suoi
agenti di scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Lui, Walter Eddie
Cosina e Claudio Traina.
IL SILENZIO... È MAFIA
Lorenzo Plateroti 3ªB
E in coda mi inserisco anch'io...
Non saremo mai capaci di dimenticare!
E anche oggi bisogna essere CAPACI...
Capaci di pensare...
Capaci di capire...
Capaci di ricordare...
Capaci di sognare...
Capaci di osare...
Capaci di costruire...
Capaci di amare...
Capaci di sperare.
Capaci, 23 maggio 1992
Mariella Amormino
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