BRICS
Liberamente tratto da Wikipedia.
BRICS è un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a[1]:Questi paesi condividono una situazione economica in via di sviluppo, una grande popolazione (Russia e Brasile centinaia di milioni di abitanti, Cina e India circa due miliardi e mezzo di abitanti), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa più importante, sono stati caratterizzati da una forte crescita del PIL e della quota nel commercio mondiale, soprattutto nella fase iniziale del XXI secolo.
Alcuni indicatori macroeconomici
Pur se la dimensione delle economie dei Paesi del BRIC è ormai comparabile con quelle dei Paesi del G7, a livello di PIL pro-capite la distanza è ancora consistente. Mentre il reddito pro-capite medio, a parità di potere d'acquisto, di questi ultimi era nel 2008 di oltre 36.700 $ (dai 30.631 dell'Italia ai 47.440 degli Stati Uniti), i corrispettivi valori dei Paesi BRIC erano:Tuttavia, dal 2000 il PIL pro-capite a parità di potere d'acquisto di questi quattro Paesi è cresciuto del 99% contro appena il 35% dei sette maggiori Paesi industrializzati.
Anche per quanto riguarda il tasso di inflazione, rimane ancora una forte differenza. Tra il 2000 ed il 2008 l'inflazione media del G7 è stata dell'1,89%, mentre molto più elevata, il 7,12%, per il BRIC. In particolare, il Paese più colpito è stata la Russia, quello meno colpito la Cina.
Previsioni di crescita del PIL
Secondo un rapporto di Goldman Sachs, i Paesi del BRIC, ed in particolare Cina ed India si avviano a superare gli Stati del G6 (Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia e Italia) in termini di PIL nominale, riconsegnando all'Asia il primato economico che aveva perso nel XIX secolo. Infatti, se ancora nel 2000 il BRIC produceva solo il 17% della ricchezza del G6, nella prima metà del XXI secolo questo dato è destinato a cambiare radicalmente. La Cina avrebbe dovuto superare il Giappone nel 2016, ma il sorpasso è già avvenuto nel tardo 2010. Nel 2023 sarà in grado di produrre più dei quattro paesi europei messi insieme (obiettivo che l'India raggiungerà qualche anno più tardi, nel 2039, anno nel quale il BRIC avrà un PIL superiore a quello del G6). Infine, nel 2041 è previsto che la Cina superi gli Stati Uniti per PIL nominale, divenendo così la prima potenza economica mondiale.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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Wonder di R. J. Palacio
LA TRAMA
''Wonder'' è la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico?
Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il bellissimo racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.
L'INIZIO DEL LIBRO
So
di non essere un normale ragazzino di dieci anni. Sì, insomma, faccio
cose normali, naturalmente. Mangio il gelato. Vado in bicicletta. Gioco a
palla. Ho l’Xbox. E cose come queste fanno di me una persona normale.
Suppongo. E io mi sento normale. Voglio dire dentro. Ma so anche che i
ragazzini normali non fanno scappare via gli altri ragazzini normali fra
urla e strepiti ai giardini. E so che la gente non li fissa a bocca
aperta ovunque vadano. Se trovassi una lampada magica e potessi
esprimere un desiderio, vorrei avere una faccia così normale da passare
inosservato.Vorrei camminare per strada senza che la gente, subito dopo
aver
mi
visto, si volti dall’altra parte. E sono arrivato a questa conclusione:
l’unica ragione per cui non sono normale è perché nessuno mi considera
normale.
Ma
in un certo senso posso dire che ormai mi sono abituato al mio aspetto
fisico. So come fingere di non notare la faccia che fa la gente.
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